• Programmatic
  • Engage conference
  • Engage Play
10/11/2014
di Francesco Tempesta

AOL, nel Q3 il 37% dei ricavi pubblicitari è Programmatico

Scommessa vinta per la media company guidata da Tim Armstrong, tra le più attive nel settore dell'advertising data-driven. Ora la strategia prevede continui investimenti sul fronte mobile e video, assecondando la sempre maggiore integrazione tra tv e online

Gli investimenti di Aol nel campo del Programmatic advertising sembrano dare buoni frutti. Nell'ultimo trimestre, la quota del Programmatic sul totale dei ricavi pubblicitari della media company guidata dal ceo Tim Armstrong è schizzata al 37%, escludendo la search. In occasione della conferenza stampa di presentazione dei risultati del Q3, la società ha inoltre reso noto che la metà circa dei ricavi provenienti dal network Advertising.com (per la precisione il 47%) è riferita proprio al Programmatic (fino all'anno scorso la percentuale era del 18%). Complessivamente, la raccolta adv è cresciuta del 18% YoY, toccando il traguardo dei 473,4 milioni di dollari. Secondo la lettura data da Armstrong, l’incremento è dovuto a un rapido spostamento della spesa pubblicitaria dai Network al Programmatic, un fenomeno definito come tra i più significativi negli ultimi 20 anni nell'ambito dello scenario della comunicazione. Il ceo ha inoltre sottolineato com Aol si sia mossa in modo da essere posizionata dalla parte giusta del mercato rispetto a questo cambiamento. Ora Aol continuerà a investire su mobile e sul video, due settori che alla pari del Programmatic Advertising hanno messo a segno una crescita di oltre il 100% in un anno. Per quanto riguarda il mezzo televisivo, Armstrong intende favorire l'integrazione con l'online sia della domanda che dell'offerta. Vanno lette in quest’ottica le due recenti acquisizione di Convertro e Adap.tv. «Gli inserzionisti sono alla ricerca di un modo per integrare digital e televisione, oltre che a un modo efficiente per automatizzare le attività di attribuzione degli spazi pubblicitari e di misurazione del Roi» – ha detto Armstrong. Il ceo ha inoltre aggiunto che le soluzioni cross device di Aol hanno un’efficacia quasi totale, del 93% (competendo con il marketing "people-based" di Facebook), un dato importante dal momento che quasi la metà del traffico delle media properties del network proviene dai canali mobile (smartphone e tablet).

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI