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13/07/2015
di Teresa Nappi

Carlo Poss, HIMedia: «Il programmatic è il trend del 2015»

Secondo il ceo di HiMedia Group Italia, i grandi inserzionisti si stanno orientando sempre di più verso il programmatic perché permette di mantenere controllo ed efficienza dell’investimento, anche a livello di video

Il 2015 si è aperto per HiMedia, la divisione di HiMedia Group specializzata nell’advertising digitale, con un’importante incarico: la gestione della raccolta in esclusiva de Ilfattoquotidiano.it. Il sito di news, la cui audience è molto trasversale, va ad aggiungersi a un network già ricco di publisher come, solo per citarne alcuni, WeTransfer, Viamichelin.it, Greenme.it, Believe Digital (su Youtube, ndr) e Shazam. Da tempo, HiMedia gestisce tutto il proprio inventory attraverso una piattaforma tecnologica, AppNexus. Una scelta oggi sta pagando, come spiega in questa intervista Carlo Poss, ceo di HiMedia Group Italia. Partiamo dall'acquisizione de Ilfattoquotidiano.it. Come si inserisce nel vostro business? Siamo molto orgogliosi che un editore innovativo come Ilfattoquotidiano.it abbia scelto di affidarsi a HiMedia per la valorizzazione dei propri spazi adv. Ilfattoquotidiano.it, terzo sito di news per comScore e addirittura il primo insieme a Sole24Ore per Audiweb per traffico puro senza TAL, registra quotidianamente oltre 450.000 utenti unici e 1.630.000 di pagine viste al giorno e offre la possibilità di creare molti progetti speciali editoriali. FQ Magazine, inoltre, sta già ottenendo ottimi risultati, toccando temi di entertainment e cultura e strizzando l’occhio a un target più femminile. Quali considera oggi i trend più significativi per gli advertiser? I grandi inserzionisti stanno progressivamente investendo in programmatic, in quanto è un mezzo che permette di mantenere il controllo e l’efficienza dell’investimento. Inoltre sempre più spesso il mezzo web sta entrando nelle logiche di videostrategy dei grandi investitori della tv. Un altro trend è quello legato agli investimenti mobile. Come state interpretando tali esigenze? Tutto il nostro inventario è nel market place di AppNexus, quindi è acquistabile sia in Open Market che in Private Deal. In programmatic è possibile acquistare banner standard e video preroll, oltre ai reach media sia desktop che mobile. Tuttavia continuiamo anche a intercettare necessità specifiche con sponsorizzazioni e special operation. La tecnologia è alla base del nostro dna e l'obiettivo è quello di continuare ad essere un Premium AdNetwork e di lanciare nuovi business in ambito Native, Video e Mobile in cui l’innovazione tecnologica possa giocare un ruolo da protagonista. Ci descrive una case esemplificativa del vostro approccio? Sul fronte programmatic è difficile visto che tutti i nostri clienti stanno optando per questa forma di buying. Per quanto riguarda invece i progetti mobile mi piace ricordare le campagne second screen realizzate con Shazam per molti clienti come Samsung, Vodafone, Wind, Tim, Jeep, Allianz, Banca Intesa San Paolo. Inoltre, grazie alla nuova feature Visual Recognition, Shazam è in grado di riconoscere anche le immagini sia su out of home che su stampa cartacea e il primo brand ad aver colto quest’opportunità per la stampa offline è stata Peugeot. In ambito video HiMedia propone il video interattivo in HD full screen sull’homepage di WeTransfer che sfrutta il momento di attesa di upload e download dei file. Questa soluzione permette all’advertiser di avere il 100% di viewability e di regalare agli utenti una vera total experience. Infine, come avete chiuso i primi 6 mesi del 2015? E quali obiettivi sui 12 mesi? Abbiamo registrato un buon Q1, mentre il Q2 si prospetta più difficile seppure in crescita rispetto a quello del 2014.

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