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25/11/2016
di Cosimo Vestito

Ad blocking, la pratica cresce in tutto il mondo ma è in declino in Germania

Dall'inizio dell'anno l'impiego dei filtri anti-pubblicità ha registrato un calo dell'1,4%. La ricerca di Bundesverband Digitale Wirtschaft e Online-Vermarkterkreis

Dall’inizio dell’anno, il tasso di ad blocking è in declino in Germania. E la tendenza appare insolita, considerata la diffusione della pratica a livello globale. Questo è quanto si evince da un rapporto di Bundesverband Digitale Wirtschaft (BVDW) e Online-Vermarkterkreis. Stando alla ricerca, l'impiego di filtri anti-pubblicità in ambito desktop è calato dello 0,3% nel terzo trimestre; il dato è già calato dello 0,7% nel trimestre precedente e dello 0,4% durante il primo. Alcuni dati di Pagefair, riportati da eMarketer, hanno già suggerito che il mercato tedesco registra tassi d’adozione di blocchi relativamente alti: il 27% degli utenti internet in Germania ha utilizzato questi software, numero considerevolmente più alto di quelli rilevati negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Francia ma anche in Italia, come emerso dalla ricerca inter-associativa promossa da Assocom, FCP-Assointernet, Fedoweb, GroupM, IAB Italia, UPA e commissionata a Comscore e Human Highway. BVDW e OKV segnalano che l’uso dei filtri, pur essendo una serio problema per inserzionisti ed editori, potrebbe non crescere fino ad un punto di crisi, potrebbe al contrario stagnare ai livelli attuali, senza diventare un fenomeno esteso.

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