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24/06/2015
di Simone Freddi

Piscopo (Rai Pubblicità): «Le logiche del programmatic gradualmente anche in tv»

Secondo l'a.d. della concessionaria l'innovazione tecnologica del media buying pubblicitario farà breccia anche sul piccolo schermo, iniziando dall'invenduto. «Prima di vendere su piattaforme tecnologiche gli spot di Sanremo ci si dovrà pensare non una, ma cento volte»

«Le "logiche del programmatic adv"» inizieranno presto «a prendere piede anche in tv». Lo ha detto Fabrizio Piscopo, a.d. di Rai Pubblicità, nel corso della presentazione agli investitori della stagione 2015/2016 dell'emittente pubblica, martedì a Milano, parlando dei trend emergenti nel campo della pubblicità sul piccolo schermo. Pur aprendo al buying "tecnologico" degli spazi adv, Piscopo ha sottolineato che si tratterà di un processo graduale, che partirà dalle posizioni meno pregiate. «Inizialmente si partirà con l’invenduto. Prima di cominciare vendere su piattaforme tecnologiche gli spot di Sanremo ci si dovrà pensare non una, ma cento volte, anche perché questo mercato è molto basato sulle relazioni personali e quindi non vorremmo mai mettervi sotto queste forche caudine», ha detto l'a.d. di Rai Pubblicità rivolto agli investitori. Tra le altre tendenze in ascesa nel campo dell'advertising televisivo, accanto al programmatic Piscopo ha citato la pianificazione "per contenuti", quindi associata a particolari tematiche editoriali, in modalità cross-editore, e soprattutto la costruzione da parte delle concessionarie tv di servizi personalizzati per il cliente. Coerentemente con questa visione, Rai Pubblicità sta spingendo parecchio sull'innovazione della propria offerta, con l'ingresso nel mercato dei branded content e il lancio di diversi formati speciali, dai già visti "Camaleonte" e "E' tutto un quiz" ai nuovissimi "Trend" e "Maestro Manzi 2.0", che esordiranno più avanti nella stagione. Intanto, la raccolta va in crescendo dopo un avvio di anno lento e, come spiegato da Piscopo, i segnali fanno pensare che l'anno di Rai Pubblicità dovrebbe chiudersi in crescita di 4/5 punti percentuali rispetto al 2014, al netto dei Mondiali di Calcio.

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