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23/11/2016
di Cosimo Vestito

Programmatic display, i prezzi aumenteranno del 20% entro il 2018

Lo rivelano le stime di Goodway Group, che individua nella crescente adozione dell'header bidding, nell'utilizzo di modelli di prezzo più dinamici e nell'impiego di software di comparazione le cause del fenomeno

L’adozione continuata dell’header bidding da parte degli editori, lo spostamento generalizzato dal sistema fisso dei Cost-per-mille (CPM) verso modelli di prezzo più dinamici, come anche più efficaci software di comparazione prezzi (intelligenza artificiale inclusa) avranno come risultato un incremento dal 15 al 20% nei prezzi degli annunci display Programmatic in Nord America. Queste le conclusioni di uno studio condotto da Goodaway Group. Nel dettaglio, la ricerca rivela che ci sarà un aumento medio dei prezzi pari al 2% al mese su tutti gli acquisti display programmatici prima del 2018. Il documento afferma, inoltre, che ora anche le agenzie più piccole e di carattere locale stanno impiegando queste tecnologie e ciò contribuendo ad un costante aumento dei prezzi. La squadra di data science della società ha preso in esame miliardi di offerte fatte utilizzando le tecnologie programmatiche tra settembre 2015 e 2016, desumendo il costo mediano degli spazi per poi elaborare le previsioni relative al prosieguo di queste tendenze. “Come industria stiamo migliorando nella rimozione delle frodi e nel miglioramento del parametro di viewability, ciò provoca un restringimento dell’inventario pubblicitario ad ogni intervento in queste aree. Con meno da comprare, i prezzi aumentano. Di questo beneficeranno i proprietari di media, che potranno ottenere profitti più elevati spendendo meno in questi ambiti”, ha dichiarato Jay Friedman, COO di Goodway Group.

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