• Programmatic
  • Engage conference
  • Engage Play
14/09/2017
di Alessandra La Rosa

FreeWheel verso l'integrazione in Comcast. Morpurgo: «Espansione nel segno del video»

Il manager al Dmexco parla dei piani di crescita internazionale del broadcaster americano, con un posizionamento orientato alla fornitura di infrastrutture per l'advertising video

Il Dmexco di quest'anno è particolarmente importante per FreeWheel. Per la prima volta infatti la società specializzata in soluzioni tecnologiche per la pubblicità video partecipa all'evento come parte di Comcast, incontrando clienti e partner all'interno di uno spazio che porta il nome del colosso americano del broadcasting. Ne abbiamo parlato con Luca Morpurgo, Senior Regional Director Southern Europe di FreeWheel, all'evento tedesco. La partecipazione sotto il cappello di Comcast lascia trapelare l'intenzione del colosso americano del broadcasting di espandersi anche al di fuori degli Stati Uniti, attraverso la progressiva integrazione delle società del gruppo. Il primo passo potrebbe essere il cambio di ragione sociale delle controllate in Italia e in altri Paesi fuori dagli Stati Uniti, come Spagna o Uk. Tutto ciò è nei piani a breve termine, poi il passo successivo potrebbe essere un vero e proprio rebranding. A questo punto è doveroso un minimo di storico. A maggio del 2016, la SSP video francese StickyADS.tv è stata acquisita dal broadcaster americano Comcast, o meglio da FreeWheel, società di ad-serving video che dal 2014 è parte di Comcast Platform Services, ombrello sotto il quale Comcast raccoglieva tutte le piattaforme per la gestione pubblicitaria del suo ecosistema video multiscreen. A gennaio di quest'anno, StickyADS.tv è poi diventata ufficialmente FreeWheel, in seguito a un rebranding. Qualche mese dopo, a giugno, Comcast ha poi creato una nuova divisione, Comcast Advanced Advertising, per unificare sotto un unico cappello la sua offerta di soluzioni tecnologiche pubblicitarie, rappresentata da FreeWheel e dalle società Strata e Visible World. Adesso, la presenza di queste società al di fuori del mercato americano, in alcuni dei principali Paesi europei, apre la strada a un'espansione internazionale di Comcast, con un posizionamento che sembrerebbe più orientato alla fornitura di infrastrutture per l'advertising video. Direzione verso la quale potrebbe andare anche la decisione di Comcast, annunciata qualche mese fa, di sviluppare, insieme a un pool di broadcaster tra cui Mediaset, una nuova soluzione tecnologica in grado di migliorare l’efficienza del video advertising: la “Blockchain Insights Platform”. «Il punto forte di una società come la nostra è di essere specializzata sul video - ha proseguito Morpurgo -. Abbiamo un background televisivo ma che negli anni ci siamo saputi evolvere, arrivando a poter monetizzare qualsiasi forma di contenuto tv, sia web che multischermo: dalla tv ott a quella lineare, all'addressable al video on-demand. Quanto al futuro, posso dire che la nostra roadmap va nella direzione di un'unificazione della gestione e della monetizzazione della pubblicità video». Il Video, del resto, è stato uno dei temi più presenti al Dmexco quest'anno, come ci ha spiegato lo stesso Morpurgo: «Qui al Dmexco "Video" è l'assoluta parola d'ordine, credo non ci sia uno stand che in qualche modo non abbia legami con esso». Ma insieme a questa keyword, secondo il manager ci sono altri temi particolarmente presenti nelle conversazioni tra i partecipanti alla manifestazione: «Sicuramente la brand safety, l'ad fraud, ma anche in generale la volontà delle aziende di sapere dove vanno a finire le loro campagne pubblicitarie, in quali contesti e in quali inventory».

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI