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21/07/2015
di Simone Freddi

USA, programmatic a 10,1 miliardi nel 2014. Il 70% è "open market"

I dati del primo Programmatic Revenue Report dello IAB dipingono per lo scorso anno un mercato ancora dominato dalle "open auctions". Agli editori solo il 45% dei ricavi, mentre le piattaforme ad-tech se ne sono accaparrati il 55%

Negli Usa, il Programmatic Display Advertising ha generato 10,1 miliardi di dollari di ricavi nel 2014. Una cifra pari al 20% del valore complessivo della pubblicità su internet e al 52% del valore di tutte le attività display (video incluso), secondo il primo Programmatic Revenue Report dello IAB. Lo scorso anno, il cosiddetto "open market" ha fatto la parte del leone nell'ambito del programmatic a stelle e strisce: le aste aperte hanno contribuito per il 70% totale secondo lo studio, realizzato in collaborazione con PricewaterhouseCoopers US. Nonostante gli open marketplace siano ancora saldamente la colonna portante dei ricavi programmatici, un cambiamento potrebbe essere in arrivo: «Tenete a mente che si tratta di dati 2014», ha dichiarato Sherrill Mane, SVP of research, analytics and measurement dello IAB. «Verso la fine del 2014 e nei primi mesi del 2015, nella industry si è cominciato a parlare di più di altre metodologie di scambio programmatico tra inserzionisti ed editori: fixed rates, automated guaranteed e private exchanges». Alle parole corrispondono i fatti: lo stesso studio suggerisce quindi che già quest'anno, il peso delle "nuove" tipologie di programmatic, che garantiscono maggior livello di trasparenza e controllo sia per la domanda che per l'offerta, dovrebbe crescere in maniera sensibile. In base alla definizione usata per lo studio, i ricavi programmatici includono le attività non search e non "native" vendute e acquistate attraverso i canali programmatici su internet e mobile. IAB e PwC hanno monitorato sia i ricavi dei publisher, sia dei player dell’ad tech: a quanto risulta, lo scorso anno, sono proprio le piattaforme tecnologiche ad aver realizzato la maggior parte dei ricavi, il 55%, contro il 45% dei ricavi appannaggio degli editori. Altro aspetto interessante: il Programmatic negli Usa appare essere un mercato concentrato, ma con una coda lunga dal peso non trascurabile: nel 2014 il 66% dei ricavi totali si divideva tra le prime 10 compagnie, ma allo stesso tempo il 25% era generato da player non compresi tra i 25 più importanti. Infine, il banner è stato il formato predominante del programmatic americano nel 2014, ma è probabile, dice lo studio, che altre tipologie cresceranno maggiormente nel prossimo futuro: nel dettaglio, lo scorso anno l’80% del mercato del Programmatic era fatto di banner, ma video e formati mobile sono destinati a guadagnare quote in fretta.

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