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20/01/2017
di Alessandra La Rosa

Rubicon Project abbandona l'Intent Marketing e spegne il prodotto self-service di Programmatic Direct

Succede a poco più di un anno dall'acquisizione di Chango per 122 milioni di dollari. I clienti del business di Intent Marketing saranno ceduti, insieme a una parte dei dipendenti, alla società IgnitionOne

Rubicon Project esce dal business dell'Intent Marketing, a cui era approdata con l'acquisizione di Chango circa un anno e mezzo fa. La società di ad tech ha infatti depositato alla U.S. Securities and Exchange Commission (SEC) un documento in cui dichiara la sua volontà di dismettere le proprie attività di intent marketing, e di chiudere la sede di Toronto, dove è impiegata la maggior parte dei dipendenti del team di Intent Marketing. I clienti del business di Intent Marketing verranno ceduti, insieme a una parte dei dipendenti, alla società IgnitionOne. In cambio Rubicon Project riceverà una quota delle revenue generate dai clienti per un periodo di due anni. Secondo quanto riportato nel documento, il business ha fruttato nel 2016 alla compagnia 41 milioni di dollari di fatturato, non contribuendo "in maniera significativa ai ricavi della società e non giustificando i costi associati ad esso". Lo stesso ceo di Rubicon Frank Addante, nell'ultima call di bilancio, ha ammesso che l'acquisizione di Chango, avvenuta nell'aprile del 2015 per 122 milioni di dollari (qui il nostro articolo), «non ha funzionato come speravamo». La cessione del business consentirà adesso alla società di focalizzarsi maggiormente sulle aree di crescita come mobile, video e header bidding.

Rubicon Project: "spenta" anche la soluzione self-service di Programmatic Direct

Intanto, sembra che la società abbia messo la parola "fine" anche su un altro dei suoi prodotti pubblicitari: la soluzione self-service di Programmatic Direct, nata dall'acquisizione della società specializzata Shiny Ads (leggi qui la notizia). Secondo quanto riporta Business Insider, infatti, i clienti del prodotto sarebbero stati direttamente informati della disattivazione del prodotto, che avverrà il 31 gennaio, e del loro conseguente spostamento sulla soluzione "guaranteed order". Proprio qualche giorno fa si era diffusa l'indiscrezione che Rubicon Project stesse esplorando alcune opzioni strategiche sul futuro della società, tra cui la vendita. E queste recentissime mosse sembrerebbero confermare che, in effetti, qualcosa bolle in pentola.

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