Le tecnologie di automatizzazione riservano preoccupazioni ma portano anche benefici a chi compra spazi pubblicitari su internet.
A dimostrarlo è uno studio, risalente allo scorso dicembre, condotto da London Research in collaborazione con l’agenzia media Truth. Spicca come cruccio principale di agenzie e inserzionisti la mancanza di misurazioni e metriche coerenti nel programmatic, segnalata da quasi la metà dei rispondenti.
Mancanza di trasparenza nelle agenzie e assenza di visibilità sugli operatori di terza parte si sono invece collocati, rispettivamente, alla seconda e alla terza posizione. Le frodi pubblicitarie sono state un’ulteriore cruccio per molti professionisti, segnalate da circa il 37% dei compratori intervistati, mentre una quota simile di rispondenti ha menzionato la viewability.
Ma la ricerca ha evidenziato anche i vantaggi per i professionisti che utilizzano il programmatic; in particolare, molti partecipanti al sondaggio sono stati in grado di targettizzare e ottimizzare campagne pubblicitarie in maniera efficace, oltre che a scalarle.
Infine, più di quattro rispondenti su dieci hanno dichiarato di aver ottenuto un miglior ritorno sulla spesa pubblicitaria, mentre quasi la stesso numero ha citato la riduzione dei costi.