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27/08/2019
di Alessandra La Rosa

Piccole porte nei walled garden: Amazon lavora a una "data clean room"

Il colosso dell'ecommerce starebbe testando un servizio di condivisione di dati aggregati, utili a brand e agenzie per targeting e misurazioni

Tra i termini recentemente entrati nel lessico ad tech c'è quello della "data clean room", una tecnologia che consente alle grandi piattaforme media di dare ai brand accesso a un determinato bacino di dati aggregati. Una sorta di piccola porta nei recinti dei walled garden. Sebbene limitato, questo bacino di dati è molto importante per le aziende, che possono unirlo ai propri insight proprietari per migliorare il targeting e le misurazioni delle loro campagne pubblicitarie. Tra i big che hanno una "data clean room" ci sono già Google, con il suo Ads Data Hub (ADH), e Facebook con un proprio servizio di condivisione di dati, e secondo quanto riporta AdExchanger, presto ci sarà anche Amazon, che ha iniziato a testare uno strumento analogo. La clean room di Amazon non includerà dati a livello di utente o di impression, ma consentirà l'analisi di gruppi di almeno 50 utenti con specifiche caratteristiche comuni che hanno interagito con una campagna. Aziende e agenzie potranno verificare, ad esempio, se una campagna ha raccolto l'attenzione di uomini tra i 18 e i 35 anni che vivono in città, o di utenti di Amazon che hanno acquistato specifici prodotti in passato, facendo anche una distinzione tra chi li ha comprati per la prima volta e che li riacquista regolarmente. Attualmente in beta chiuso, secondo fonti vicine ai fatti il progetto dovrebbe passare in open beta, o addirittura essere lanciato, entro l'inizio del prossimo anno.

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