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17/10/2016
di Alessandra La Rosa

Jean Canzoneri, Ogury: «La soluzione all'ad blocking? Pubblicità più rilevanti»

Secondo il ceo della piattaforma di dati mobile, profilare correttamente gli utenti è fondamentale per contrastare il fenomeno dei filtri anti adv. Intanto la società prepara l'espansione internazionale e un nuovo prodotto

La diffusione dell'ad blocking e le possibili soluzioni al fenomeno. I vantaggi, per aziende ed editori, di una corretta profilazione degli utenti mobile. Ma anche l'espansione internazionale di una società che un mese fa ha ottenuto 15 milioni di dollari di finanziamenti, e i suoi nuovi progetti per l'anno che verrà. Di tutto questo abbiamo parlato con Jean Canzoneri, ceo e founder di Ogury. La società, specializzata nel mobile data, offre soluzioni per attivare gruppi di dati mobile proprietari ad alta precisione provenienti da più di 300 milioni di profili utente in più di 120 Paesi nel mondo. La sua mission, secondo quanto ci ha spiegato lo stesso Canzoneri, è quella di «migliorare l'esperienza mobile e creare valore per gli inserzionisti, i fornitori di servizi, gli editori e gli utenti finali in un modo del tutto innovativo». L’ad blocking è un trend che sta diffondendosi velocemente presso gli utenti di internet, arrecando danni alla industry pubblicitaria sia lato advertiser che publisher. Qual è secondo lei la strategia più giusta per fronteggiarlo? «L’Ad blocking è un trend in rapida diffusione, questo avviene perché i consumatori vivono un quotidiano bombardamento da parte dell’adv online. Quando l’utente viene ripetutamente disturbato dall’advertising non può che identificarlo come un nemico e di conseguenza demonizzarlo volendolo cancellare dalla sua esperienza di navigazione. L’unica strategia per rompere questa catena è quella di far cambiare opinione al consumatore riguardo l’adv e questo è possibile solo fornendo contenuti pubblicitari che siano in linea appunto con gli interessi del singolo utente». Ogury come risponde a questo fenomeno? «Grazie alle informazioni che raccogliamo tramite il nostro SDK (software development kit) siamo in grado di ottenere dati degli utenti altamente profilati. Questo ci consente di garantire a chi acquista gli spazi pubblicitari di vedere raggiunto il suo reale pubblico di riferimento, ma da un altro lato ci consente anche di offrire al consumatore una pubblicità perfettamente in linea con i suoi interessi e per questo non considerabile “invasiva”. Va da sé che se un utente non considera fastidioso l’advertising non si rende necessaria l’azione di bloccarlo e si vanifica l’utilità dell'ad blocker». Dunque diventa estremamente importante profilare correttamente l’audience. «Per avere una pubblicità meno invasiva una profilazione dettagliata degli utenti è fondamentale. È solamente grazie a questa accuratezza dei dati che si viene a creare un circolo virtuoso in cui sono soddisfatti allo stesso modo aziende, editori e consumatori. I primi migliorano l’efficacia della pubblicità diminuendone la pressione e migliorando così l’immagine del marchio. Gli editori genereranno lo stesso introito investendo in un minor numero di spazi pubblicitari, ma più mirati. Gli utenti, infine, vivono un’esperienza online con meno intrusioni pubblicitarie, ma soprattutto con contenuti per loro molto più interessanti». Parliamo di Ogury. La società ha ottenuto un mese e mezzo fa un cospicuo finanziamento che, secondo quanto dichiarato dalla società all'epoca, sarebbe stato investito nell’espansione internazionale e nello sviluppo di nuovi prodotti. Ci sono già stati dei primi sviluppi da allora? «A breve potremo ufficializzare l’apertura di nuovi uffici a New York che sicuramente porterà a un incremento del personale sia negli States che in Europa. Inoltre stiamo reclutando nuove figure professionali a Parigi. Stiamo infatti costruendo un team che lavori allo sviluppo di un nuovo prodotto su cui Ogury sta investendo molte energie». Ci sono degli asset su cui intendete puntare nel prossimo futuro? «Attualmente Ogury sta lavorando allo sviluppo ulteriore della piattaforma e della sua offerta programmatica, nel futuro cercheremo di utilizzare ulteriormente la potenza dei nostri dati per creare altre applicazioni rivoluzionarie spendibili anche per altri settori industriali». Come sta performando il mercato italiano? «Il mercato italiano si è dimostrato assolutamente all’altezza delle aspettative. Al momento stiamo lavorando con un numero sempre maggiore di grandi brand per portare a casa campagne che siano sempre più di valore e interessanti per i nostri utenti». Avete già fissato degli obiettivi finanziari e strategici per il 2017? «Siamo molto soddisfatti di come sta andando quest’anno e proprio in questi giorni stiamo definendo gli obiettivi per il 2017 che saranno ancora più sfidanti».

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