Gravity4, una ad tech company fondata la scorsa estate e già protagonista di diverse piccole acquisizioni, ora punta in alto: la società ha infatti offerto 350 milioni di dollari per acquisire Rocket Fuel, la piattaforma di programmatic media buying fondata a Redwood City nel 2008 e quotata dal 2013 al Nasdaq.
La proposta di acquisizione è stata inoltrata sotto forma di una lettera di intenti firmata da Gurbaksh Chahal, presidente e Ceo di Gravity4, fatta recapitare al board of directors di Rocket Fuel, poi resa pubblica da alcune testate americane.
“Il prezzo delle vostre azioni oggi è di 7,63 dollari per azione, con una capitalizzazione di mercato pari a 321 milioni di dollari”, ha scritto Chahal. “Così, siamo pronti a fare un’offerta formale per acquisire e privatizzare la società, per un importo di 350 milioni di dollari”.
La via maestra proposta da Chahal è quella di una acquisizione effettuata interamente in cash, ma non sono escluse possibili soluzioni miste in denaro e azioni, o "altre condizioni flessibili".
Rocket Fuel, da parte sua, ha confermato di aver ricevuto "una proposta spontanea e condizionata da Gravity4 per l’acquisto di Rocket Fuel per 350 milioni di dollari in contanti".
"Conformemente ai propri doveri fiduciari - ha fatto sapere Rocket Fuel in una nota - il Consiglio di Amministrazione di Rocket Fuel valuterà la proposta con l'assistenza dei propri consulenti finanziari e legali". Il Consiglio ha inoltre raccomandato agli azionisti di non intraprendere alcuna azione in questo momento.
Ecco gli ultimi risultati finanziari di Rocket Fuel:
- Ricavi trimestrali di 104.3 milioni di dollari per il primo trimestre del 2015, che rappresentano un aumento del 40% rispetto al primo trimestre del 2014
- Più di 80 nuovi inserzionisti diretti nel Q1, che corrispondono al 24% dei ricavi dagli inserzionisti diretti e il 76% attraverso le agenzie
- Maggiore adozione di piattaforme di self-service DMP e DSP da parte degli inserzionisti diretti e trading desk di due delle sei più grandi società
- I risultati EBITDA del Q1 sono stati significativamente migliori rispetto alle indicazioni e riflettono i risultati iniziali delle iniziative volte a migliorare l’efficienza e ai progressi rispetto all’obiettivo di un EBITDA positivo non-GAAP per l’intero anno