Qual è lo strumento migliore per aumentare la reach della pubblicità display? Dipende dai casi. Intanto le holding adv rispondono ai walled garden con le loro piattaforme dati proprietarie, e il mercato della pubblicità mobile prova a superare alcuni importanti ostacoli.
Google Display Network o DSP?
Le piattaforme utilizzabili da chi acquista campagne display sono tante, ma in genere chi passa dalla search alla display e ha voglia di aumentare la proria reach tende per vari motivi ad affidarsi al Google Display Network. Siamo sicuri però che questa scelta sia sempre la migliore?
Tra utilizzare GDN o DSP la decisione più adatta non sempre è la più ovvia: entrambi, infatti, hanno pregi e difetti.
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Ad ogni holding la sua piattaforma dati
Agli inserzionisti fa gola poter utilizzare i preziosi dati forniti dai walled garden, tuttavia al di fuori dei confini di quelle piattaforme non è cosa possibile. Per rispondere a questi desideri dei buyer, le principali holding pubblicitarie hanno sviluppato delle piattaforme dati proprietarie:
Spine di Publicis Groupe,
AMP di IPG Mediabrands,
mPlatform di WPP,
M1 di Dentsu Aegis Network e
Annalect di Omnicom. Ma che differenza c'è tra l'una e l'altra?
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Le nuove sfide del Mobile Advertising
Nonostante la rapida crescita,
la pubblicità su mobile ha ancora degli ostacoli da superare per raggiungere il suo pieno potenziale. La frammentazione di formati e standard, infatti, limita le possibilità data-driven del mezzo. Il consolidamento di standard di riferimento, diversi da quelli desktop e più appropriati alle specificità di smartphone e tablet è ancora lontano, ma miglioramenti su misurazioni e trasparenza si stanno già cominciando a intravedere.
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