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27/08/2019
di Rosa Guerrieri

Google blocca l'accesso della DSP di Adobe al suo ad exchange in Europa

Alla base della decisione di Big G ci sarebbero preoccupazioni sul fatto che la piattaforma di acquisto possa aver collaborato alla diffusione di una forma di malvertising

Google ha bloccato l'accesso della DSP di Adobe al proprio ad exchange in Europa, a seguito del possibile coinvolgimento della piattaforma di acquisto nella diffusione di una forma di malvertising. Lo riporta AdWeek. Questo significa che gli inserzionisti europei non potranno per il momento utilizzare la DSP di Adobe per acquistare inventory pubblicitarie su Google Ad Manager, tra i più ampi e utilizzati bacini di spazi adv. Alla base della decisione di Big G ci sarebbero preoccupazioni sul fatto che la piattaforma possa aver collaborato alla diffusione di una forma di malvertising nota come "eGobbler". La decisione non inficia i mercati americani e asiatici. La notizia, e la sua sua possibile causa, sono state confermate alla testata americana da Phil Duffield, managing director EMEA di Adobe Advertising Cloud, il quale ha dichiarato che il posto di Adobe EMEA nell'ad exchange di Google è stato "temporaneamente messo in pausa" dopo che è stato notato che un annuncio di uno dei suoi clienti statunitensi reindirizzava gli utenti a un URL inaspettato. Un problema a cui Adobe avrebbe già posto rimedio. "Adesso stiamo lavorando con Google per mettere a punto ulteriori misure per assicurare che ciò non capiti più, e riattivare rapidamente il nostro posto su AdX", ha aggiunto il manager. Dal canto suo Google, in una nota di raccomandazione pubblicata sul sito guida di Google Ad Manager, sottolinea il proprio impegno nel prevenire la diffusione di malware sulle proprie piattaforme: "ogni buyer autorizzato sui cui annunci verrà individuato malware sarà sottoposto a una sospensione di minimo tre mesi".

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