• Programmatic
  • Engage conference
  • Engage Play
02/11/2016
di Alessandra La Rosa

Improve Digital, parla il CTO Turkington: «Su 360 Polaris costruiremo il nostro futuro»

La società ad tech ha recentemente lanciato la nuova soluzione che integra le funzionalità di un adserver premium con quelle di una SSP. Il Chief Technical Officer ci spiega come funziona e quali sono le sue caratteristiche distintive

Una soluzione completa che integra le funzionalità di un adserver premium con quelle di una piattaforma supply-side. Così può essere definita 360 Polaris, la nuova piattaforma per la monetizzazione della pubblicità per editori video, web e mobile, recentemente lanciata da Improve Digital. 360 Polaris è la più grande release nella storia di Improve Digital e, come ha spiegato la stessa azienda in una nota, riflette i principi fondamentali dell’azienda: trasparenza, ottimizzazione dei ricavi e attenzione specifica verso gli editori. Abbiamo chiesto a Garry Turkington, Chief Technical Officer di Improve Digital, di spiegarci quali sono le sue caratteristiche distintive e come la nuova soluzione si inserisce nell'offerta programmatica della società. Da un punto di vista tecnologico, cosa distingue 360 Polaris dai suoi predecessori? «I miglioramenti introdotti con 360 Polaris possono rientrare in tre categorie: architettura di sistema basata su API, modifiche alla logica delle aste e nuova interfaccia utente. Ma prima di descrivere più nel dettaglio la nuova interfaccia, mi piacerebbe illustrare gli altri cambiamenti. Abbiamo iniziato qualche tempo fa, offrendo ai nostri clienti delle API (Application Programming Interface), che consentivano un'integrazione programmatica con i nostri sistemi sistemi, consentendo ad esempio ai clienti di creare configurazioni nei propri sistemi in-house che venivano poi automaticamente integrate nei nostri. Le API stanno riscuotendo un enorme successo e per una buona ragione: sono un ottimo strumento per consentire l’integrazione automatica con i nostri clienti e alleviare così la mole di lavoro, impedendo al contempo la sua duplicazione. Con 360 Polaris siamo diventati, per così dire, clienti di noi stessi. Tutti i nostri componenti destinati all’utente finale si avvalgono ora della stessa API che offriamo ai clienti. Ora, creando una campagna in 360 Polaris o attraverso un’integrazione API, il codice in esecuzione è esattamente lo stesso. Oltre a permettere una maggiore coerenza, ritengo che aumenti anche la fiducia nel modello API: ci affidiamo ad esso per il nostro business, così i nostri clienti sanno che possono fare lo stesso. Questa separazione tra logica di sistema nell’API e logica di visualizzazione nell’interfaccia utente fornisce un’eccellente architettura di sistema, con aree precise di responsabilità tra i componenti del sistema medesimo. Inoltre, ciò ci ha permesso di migliorare la struttura del nostro sempre più numeroso team di sviluppo e di inserire delle funzionalità nuove in maniera più efficiente. Con 360 Polaris abbiamo rielaborato alcuni degli elementi di base dei nostri sistemi. In parte, mi riferisco all’aggiunta di alcune caratteristiche specifiche, come la priorità dei line-item, ma si è trattato anche di un adeguamento ai cambiamenti del mercato e del settore rispetto a quando abbiamo lanciato la nostra piattaforma nel 2010. Una volta definita la piattaforma che sarebbe poi diventata 360 Polaris, però, ci siamo resi conto che questi cambiamenti erano assolutamente fondamentali. Non si trattava solo di aggiungere alcune nuove funzionalità: era necessaria una rivisitazione completa del funzionamento di un’asta. Questo è il motivo per cui diciamo che la piattaforma 360 Polaris arriva oltre i concetti tradizionali di adserver ed SSP, dato che queste etichette non sono più applicabili». Perché avete deciso di rielaborare completamente l’interfaccia utente e come siete riusciti a farlo? «Quando abbiamo iniziato a realizzare 360 Polaris, ci siamo resi subito conto delle profonde trasformazioni alle quali sarebbe stato sottoposto il nostro sistema, e abbiamo pertanto deciso di approfittare di questa opportunità per costruire una nuova user interface. Grazie alla vasta disponibilità di best practice per la progettazione e agli strumenti a nostra disposizione, abbiamo anche avuto l’opportunità di rielaborare completamente la piattaforma che i nostri clienti utilizzano ogni giorno. Abbiamo reperito le metriche preferite dai nostri utilizzatori, intervistato molti publisher e chiesto il parere di esperti di user experience per creare un design che avesse non solo un aspetto eccellente, ma che fosse anche capace di aiutare i clienti nel loro lavoro. Per me, che non sono un esperto di user interface, capire che alla realizzazione di un’interfaccia concorrono molti altri elementi oltre a quelli prettamente estetici è stata un’esperienza piuttosto appassionante. Si trattava anche di identificare come un utente realizzerà un’operazione nel sistema e di garantire che il flusso fosse logico e intuitivo. A volte ciò portava a discussioni accese all’interno del team. Decidere dove portare l’utente dopo che ha fatto clic su “Salva” può davvero mettere in evidenza opinioni contrastanti. Riguardo alla nuova interfaccia, ritengo che la usability sia l’aspetto di cui i nostri clienti beneficeranno di più. L’abbiamo progettata mettendo in primo piano le task e i flussi di lavoro, quindi risulterà facile e intuitiva per gli utenti». Mi può descrivere la vostra vision per 360 Polaris in ambito tecnologico? «Abbiamo dato ascolto alle esigenze dei nostri clienti e 360 Polaris unisce tutto ciò che abbiamo imparato nel corso degli ultimi cinque anni: è la concretizzazione delle possibilità che intendiamo offrire ai nostri clienti e un trampolino di lancio per ulteriori sviluppi. A volte, quando parlo della realizzazione della nuova piattaforma, sono così entusiasta di tutte le sue fantastiche nuove funzionalità che potrebbe sembrare che non consideri valida la piattaforma precedente. Ma non è così: considero invece il suo predecessore, la 360 Platform, qualcosa di cui andare incredibilmente fieri. 360 Polaris sarebbe stato impensabile senza tenere ben presente tutto ciò che abbiamo fatto e imparato in quel progetto. Dal lancio di 360 Yield, nel 2010, siamo cresciuti enormemente, sia come attività sia in termini di ampliamento della piattaforma; quindi è importante ricordare che 360 Polaris poggia le sue fondamenta su una vasta esperienza, che ci ha permesso di apportare cambiamenti significativi su quasi tutta la nostra tecnologia. 360 Polaris è stato un progetto imponente per noi di Improve Digital e stiamo ancora lavorando ad alcuni progetti paralleli. Abbiamo elaborato piani d’azione futuri su prodotti e tecnologia dei quali abbiamo tenuto conto durante la realizzazione di 360 Polaris. Ecco perché penso a 360 Polaris come alla pietra miliare su cui costruiremo il nostro futuro; di conseguenza, alcune delle nostre decisioni architetturali, come l’utilizzo delle API e alcuni degli sviluppi nei nostri sistemi di elaborazione dati, non sono state prese solo per contribuire alla realizzazione di 360 Polaris, ma anche in vista della costruzione del futuro. Potrebbe sembrare strana una dichiarazione del genere subito dopo il lancio di una piattaforma così imponente come 360 Polaris, ma noi non lo consideriamo un progetto finito. È un punto di partenza».

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI