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09/03/2016
di Alessandra La Rosa

Frodi, targeting e viewability: ecco le nuove sfide per la pubblicità video digitale

Una ricerca di Forrester Consulting per Videology ha messo in luce i principali motivi che frenano la spesa adv in digital video. Ai primi posti, questioni legate alla trasparenza

Frodi, bot e, in generale, la poca trasparenza sulle audience. Sono questi, per gli advertiser, i principali freni agli investimenti in pubblicità video digitale. A dirlo è una ricerca di Forrester Consulting per Videology, in cui è stato specificamente chiesto a inserzionisti e agenzie statunitensi quali sono i motivi che influenzano negativamente la spesa pubblicitaria in digital video. Come si vede dal grafico in basso, le motivazioni più votate dagli intervistati sono le frodi pubblicitarie e i bot, e le verifiche sull'audience, entrambi reputati come "negativi" o "molto negativi" dalla metà degli interpellati. Due motivazioni, peraltro, ugualmente imputabili a un generale tema di mancanza di trasparenza su chi, effettivamente, "vede" gli annunci video. Una quota altrettanto corposa (quasi la metà degli intervistati), ha invece citato le difficoltà di targeting e la viewability. Altri fattori sono anche la verifica del ROI e le questioni di misurazione.  Numerose sfide si aprono dunque per il mercato della video adv online. Un mercato che in ogni caso, secondo stime di eMarketer, è destinato a raddoppiare il proprio valore economico entro il 2019 negli Stati Uniti, raggiungendo quota 14,7 miliardi di dollari, trainato dal mobile.

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