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30/06/2016
di Alessandra La Rosa

Tutti gli step dell’evoluzione tecnologica di Gruppo DigiTouch

Il lancio del trading desk è l'ultima delle mosse che, in quest'ultimo mese, hanno portato la società guidata da Paolo Mardegan e Simone Ranucci Brandimarte a riposizionarsi in chiave decisamente “tech”, pur mantenendo la sua immagine di player digitale indipendente

Da pioniere nel mobile advertsing ad ad-tech group indipendente italiano. Dalla sua nascita nel 2007, il Gruppo DigiTouch ha fatto molta strada, con un posizionamento sempre indipendente ma con un'offerta via via più articolata e virata alla tecnologia. Culmine di questo processo è il lancio, ufficializzato in questi giorni, dell’agency trading desk proprietario DAPcenter. Una piattaforma che offre alle agenzie media la possibilità di gestire in modo strategico le pianificazioni di campagne advertising digitali su differenti canali e device, siano esse finalizzate a generare brand awareness o a portare risultati legati alle performance. Proprio in occasione del lancio della piattaforma, Paolo Mardegan - CEO e figura-chiave del Gruppo insieme al Chairman Simone Ranucci Brandimarte - ha posto l’accento su ciò che significa la nascita di DAPcenter in termini di posizionamento della società: «La realizzazione di un trading desk ci rende molto soddisfatti, in particolare perché DAPcenter ci permette di rafforzare il nostro posizionamento come ad-tech group indipendente italiano; inoltre perché sottolinea il nostro impegno nell’innovazione e nella dotazione di asset tecnologici proprietari; infine perché ci permette di portare benefici all’intera filiera poiché gli utenti ricevono messaggi pubblicitari in target, i brand raggiungono i loro obiettivi di comunicazione e le agenzie dispongono di uno strumento ottimale di gestione delle campagne». Neanche un mese fa, Gruppo DigiTouch aveva compiuto un’altra importante mossa in un settore in grande ascesa dell’advertising tecnologico, quello dei dati mobile, autorizzando un aumento di capitale per Audiens Srl, una delle prime piattaforme al mondo di mobile data profiling e analytics. L’aumento di capitale, secondo quanto dichiarato all’epoca dal Chairman del Gruppo DigiTouch Simone Ranucci Brandimarte, avrebbe come obiettivo quello di consentire alla piattaforma di continuare il suo percorso di crescita in Italia e di avviare quello a livello internazionale. Solo un giorno prima di questo annuncio, il Gruppo aveva reso nota la cessione a Mobyt del 51% di MediaMob. Operazione significativa, che di fatto segnava l’uscita di DigiTouch dal mondo delle concessionarie per rafforzare il proprio posizionamento come Gruppo indipendente di Agenzie Media 2.0, come rivelato dallo stesso Mardegan. Un posizionamento che nelle ultime settimane si è fatto dunque sempre più netto, all’interno di un’offerta di servizi che, forte di altre importanti aree di business presidiate, ossia il marketing a performance con Performedia, l'interactive marketing con E3 e l’area SEO/SEM grazie alla recentissima acquisizione di Optimized Group (che tra l’altro segna anche l’avvio di una fase di internazionalizzazione del Gruppo), vira sempre più decisamente verso nuovi settori “caldi” della pubblicità digitale, come i Big Data e il Programmatic.

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