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04/05/2016
di Andrea Salvadori

Bene il primo trimestre 2016 per Criteo: il fatturato cresce del 36%

Tra i principali asset sul lato programmatic, i rapporti diretti con ben 16 mila editori, che consentono alla società di avere accesso preferenziale a numerose inventory

Criteo, l’azienda specializzata in performance marketing guidata dal Ceo Eric Eichmann, chiude il primo trimestre dell’anno con un fatturato in aumento del 36% (a valuta costante la crecsita è del 39%) per un giro d’affari di 401 milioni di dollari. Se non si considerano i costi del traffico di acquisizione (ex-Traffic Acquisition Costs), il fatturato è cresciuto del 37% (del 41% a valuta costante) a quota 162 milioni di dollari, cifra che corrisponde al 40,05% del fatturato complessivo della società. L'utile netto è aumentato del 36% e ha raggiunto i 19 milioni di dollari. Guardando alla fine dell’esercizio fiscale 2016, Criteo si attende una crescita del fatturato ex-Tac, tra il 30 e il 34%. Più della metà del business di Criteo è stato garantito nel primo trimestre dagli annunci sui device mobile. Il fatturato ex-Tca raccolto grazie ai clienti già nel portafoglio di Criteo nel primo trimestre del 2015 è aumentato nel periodo in esame del 21%. Inoltre, sottolinea la società francese, Criteo ha acquisito 760 clienti in più nel primo trimestre e ha mantenuto in portafoglio il 90% dei clienti storici. Positivo il contributo della soluzione Universal Match proposta dalla società all’interno del prodotto Criteo Dynamic Retargeting. I clienti raggiunti attraverso Universal Match hanno generato il 40% del fatturato sempre epurato dai costi del traffico di acquisizione. Sono invece quasi 5.000 inserzionisti coinvolti grazie all’integrazione di Dynamic Product Ads su Facebook, sia su mobile sia desktop. Anche i rapporti diretti con gli editori rimangono fondamentali nel business della società, ha spiegato Eichmann in occasione della call di bilancio. «Questi rapporti ci consentono di avere accesso preferenziale alle inventory, o dandoci la possibilità di effettuare bid first-look sulle inventory prima che vadano all'interno degli exchange, o consentendoci di accedere a quelle inventory che negli exchange non vanno». Anche se queste collaborazioni con gli editori generalmente, ha specificato il manager, non richiedono «impegni di qualsivoglia natura». «Abbiamo più rapporti con i publisher di qualsiasi altro player (AdExchanger ne riporta 16,000, ndr), e continueremo a portare avanti questo nostro asset», ha concluso Eichmann. Sul fronte aziende, invece, recentemente, Criteo ha siglato un accordo globale con Integral Ad Science per la brand-safety. Grazie all’operazione gli inserzionisti di Criteo in tutto il mondo potranno stimare il valore di ogni opportunità pubblicitaria con la certezza che i loro annunci appaiano in siti appropriati e sicuri per la loro immagine (qui l’articolo dedicato).

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