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26/02/2019
di Rosa Guerrieri

Cresce il numero medio di fonti di dati per le attività di marketing: 15 nel 2019, secondo Salesforce

Stando a uno studio della società, le quattro maggiori tecnologie utilizzate per delineare l’identità dei clienti sono i database di marketing, i sistemi di CRM, i fornitori di servizi e-mail e le DMP

I marketer si affidano all’abbondanza di fonti di dati per capire meglio le preferenze dei consumatori. Tutte le informazioni, dalla percentuale di apertura delle email alle attività sul web, fino ad arrivare alla demografia, aiutano i team del marketing a delineare profili precisi dei propri consumatori. Tuttavia gran parte di questi dati vengono immagazzinati in tecnologie inaccessibili e spesso difficili da unificare. È quanto rivela Salesforce nel suo State of Marketing Report, il report condotto a livello globale su oltre 4.100 professionisti del marketing al fine di individuare le nuove tendenze del settore. Secondo lo studio, si prevede che il numero medio di fonti di dati (ovvero qualsiasi fonte di dati collegabile all’identità di ciascun cliente e che può essere quindi utilizzata per le strategie di marketing) passerà da 10 nel 2017 a 15 nel 2019, sebbene solo il 47% dei marketer affermi di avere una visione completamente unificata di tutte le fonti di dati relative ai propri clienti. Le quattro maggiori tecnologie utilizzate per delineare l’identità dei clienti sono i database di marketing, i sistemi di CRM, i fornitori di servizi e-mail (ESP) e le piattaforme di data management (DMP). Di queste ultime si è ormai superato l’uso tradizionale per la gestione di Cookie IDs al fine di generare segmenti di audience per la pubblicità digitale. Nei prossimi due anni, i marketer hanno intenzione di utilizzare le DMP a diversi scopi: per l'identificazione e segmentazione delle audience, il riconoscimento e la gestione dell’identità, il collaudo e l'ottimizzazione delle strategie creative e la personalizzazione di contenuti.

Una customer experience "connessa"

Le aspettative dei clienti hanno ormai raggiunto picchi storici, di conseguenza la missione degli esperti di marketing è sempre più quella di dover soddisfare le richieste dei consumatori. Pertanto, non c’è da stupirsi se più della metà (54%) degli high-performing marketer (coloro che si dichiarano del tutto soddisfatti delle proprie performance di marketing e dei risultati degli investimenti) afferma che la propria azienda sta portando avanti progetti di business legati alla customer experience. Una customer experience sempre più "connessa" e multimediale, che segue l'evoluzione del comportamento dei consumatori e che ha conseguenze dirette anche nel lavoro dei professionisti delle aziende, con team sempre più legati tra loro. In particolare, secondo lo studio, il 65% dei responsabili marketing afferma che tutti i membri dei team presenti in azienda condividono obiettivi e strumenti di misurazione, e che il 50% condivide obiettivi e strumenti di misurazione con i team commerciali. Più della metà (54%) ritiene giusto che ci sia una collaborazione tra i due dipartimenti e il 52% condivide obiettivi e strumenti di misurazione. Marketing e Customer Service sono i team che lavorano più a stretto contatto: il 55% delle divisioni marketing collabora con le aree del customer service della propria azienda per gestire le richieste e le questioni legate ai social media, il 54% condivide con queste aree un flusso di dati relativo ai consumatori e il 53% pone obiettivi e strumenti di misurazione comuni.

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