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28/03/2018
di Cosimo Vestito

Il 64% dei cookie di tracciamento è bloccato o cancellato dai browser

Il sempre maggiore tempo impiegato dagli utenti su dispositivi mobili e app, le nuove impostazioni di blocco dei sofware di navigazione e l'implementazione di nuove norme in ambito privacy stanno provocando il declino di uno dei principali strumenti dei marketer digitali. I dati in una ricerca

Sono tempi difficili per il cookie di tracciamento. Lo strumento che ha costituito il caposaldo della pubblicità digitale sin dal suo principio, metodo su cui molti marketer fanno affidamento per tracciare e targettizzare gli utenti online, sta attraversando una fase di declino a causa del sempre maggiore tempo speso dai consumatori sui dispositivi mobili. I cookie sono stati originariamente sviluppati per tracciare gli utenti su browser web, per questa ragione è più difficile utilizzarli per raccogliere informazioni su quanti navigano su internet aprendo e chiudendo applicazioni – che operano indipendentemente l’una dall’altra – su cellulari o tavolette. Conferma questa tendenza Flashtalking, che nel quarto trimestre 2017 ha analizzato venti inserzionisti nel mondo scoprendo che il 64% dei loro cookie di tracciamento è stato bloccato o cancellato dai browser web. Secondo la ricerca della società di ad serving, i tassi di rifiuto sui dispositivi mobili sono stati particolarmente alti, pari al 75% dei cookie, in confronto al 41% del desktop. Nel complesso, si potrebbero individuare tre fattori principali che stanno determinando il declino dei cookie: l’utilizzo sempre più massiccio delle app e l’incremento costante dei dispositivi mobili, le nuove impostazioni dei principali browser internet che permettono di bloccare a vari livelli il tracciamento degli utenti e, in ultimo, l’implementazione di nuove norme in ambito di privacy da parte di organi regolatori nazionali e sovranazionali.

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