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13/04/2015
di Teresa Nappi

Stati Uniti: la spesa in digital display programmatic stimata in crescita del 50% circa nel 2015

I media buyer americani pronti a investire di più nell'acquisto degli spazi automatizzati a patto però che ci sia sempre più trasparenza sui posizionamenti degli annunci e possibilità di avere maggiore controllo sulla qualità dell'inventory

Una crescita enorme attende gli investimenti in programmatic nel 2015 in Usa. Secondo una survey condotta sui media buyer statunitensi a marzo 2015 da DigiDay in collaborazione con Sonobi, e riportata da emarketer, quasi 9 spender su 10 hanno dichiarato che al centro della propria strategia digital nel prossimo futuro c’è di accrescere i propri investimenti pubblicitari in programmatic. Tuttavia, il mercato della comunicazione si trova a dover affrontare ancora diversi ostacoli. Prima tra tutte le aree di miglioramento è considerata il controllo sulla qualità degli spazi acquistati. Tra gli intervistati, in particolare, il 40,7% ha dichiarato che rispetto all’acquisto diretto degli spazi adv percepisce una perdita “significativa” o “molto significativa” del controllo quando pianifica in programmatic, e un ulteriore 43,3% ha dichiarato una perdita di controllo “moderata”. Solo il 16% dichiara un sostanziale controllo sugli spazi acquistati in programmatic. Se poi alla preoccupazioni sulla qualità degli spazi acquistati si aggiunge il fattore “viewability”, ha senso che anche il posizionamento diventi una criticità. Il 73% degli intervistati da DigiDay ha infatti dichiarato che la trasparenza sul dove verranno erogate le adv è un elemento essenziale per spostare quote maggiori di budget sul programmatic, secondo solo al targeting (indicato come altro aspetto fondamentale dall’86% degli intervistati) e ben al di sopra di un altro importante nodo relativo alle previsioni di disponibilità dell’inventory (44%). Purtroppo per i publisher – che esprimono a loro volta altro tipo di timori -, solo il 31% dei buyers avverte che la questione trasparenza sui posizionamenti venga seriamente affrontata. Nello specifico, più di 6 intervistati su 10 ha valutato insoddisfacente il grado di trasparenza sul posizionamento degli annunci, fatto che ha ostacolato spostamenti di quote più rilevanti di budget in programmatic. Il posizionamento svolge un ruolo importantissimo anche nella classificazione delle inventory per gli acquirenti. Infatti, la maggioranza degli intervistati ha dichiarato che il posizionamento su un sito web o piattaforma è il criterio principale per ritenere un’inventory programmatica come premium. Però, nonostante questi nodi ancora da sciogliere, eMarketer stima che - dopo la massiccia crescita del 135,5% registrata nel 2014 – la spesa pubblicitaria statunitense in digital display programmatic aumenterà del 48,9% quest'anno raggiungendo un valore pari a 14,88 miliardi dollari.

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