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23/08/2016
di Alessandra La Rosa

Grazie al Programmatic le vendite offline crescono del 55%

Uno studio di Accordant Media ha messo a paragone le performance di campagne automatizzate e tradizionali sulle vendite fisiche, rivelando l'utilità del data-driven lungo tutto il marketing funnel

Il Programmatic è utile alle vendite offline. Ce lo conferma una nuova ricerca di Accordant Media, "Programmatic Buyer's Spotlight", contenuta nel Programmatic Media Pulse Report della società relativo al Q2 2016.

Secondo i dati dello studio, all'interno del marketing funnel è possibile rilevare significativi cambiamenti nel comportamento degli utenti esposti a pubblicità data-driven.

Complessivamente, è possibile riscontrare un aumento del 55% delle vendite offline nel caso in cui siano state erogate delle campagne in Programmatic, con un 35% in più di conversioni. Ma in effetti l'aspetto forse più interessante è che la reattività del pubblico segue l'intero funnel.

Si parte con la fase di "awareness": quando i consumatori vengono targettizzati attraverso attività come ad esempio il prospecting, lo studio ha registrato un aumento del 25% delle vendite in assoluto, e un +20% rispetto al caso di una campagna erogata in maniera tradizionale.

Quanto alla fase di "consideration", l'aumento è ancora più considerevole: +78% di vendite in assoluto e +44% a paragone con una campagna non programmatic.

Stessi incrementi registrati per la fase di "transaction", dove grazie a tecniche come il retargeting, le aziende riescono a raggiungere, rispettivamente, un +79% e un +44%.

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