AppNexus, Moat, Taboola, Outbrain, ma anche Quantcast, Integral Ad Science e Teads tra gli operatori ritenuti più "interessanti" nel mercato per fatturato, numero di dipendenti, investimenti raccolti e reputazione
Indipendenti, acquisite da società più grandi o pronte allo sbarco in Borsa. Che il mercato dell'advertising tecnologico fosse un ecosistema complesso di numerosissimi player lo sapevamo già, e sarà ancora così anche nei prossimi anni, come stimano studi recentemente pubblicati. Tuttavia in mezzo a questa galassia ci sono stelle che brillano in maniera particolare, e le cui performance sono sempre più seguite dall'occhio attento degli analisti.
La testata Business Insider ha stilato una classifica delle 37 più "hot", ossia quelle società di ad tech che per fatturato, numero di dipendenti, investimenti raccolti e reputazione sono quelle ritenute più "interessanti" nel mercato.
Al primo posto della classifica troviamo AppNexus. La società, guidata da Brian O'Kelley, conta oltre un migliaio di dipendenti e più di 250 milioni di dollari di fatturati netti stimati. La società, che nel 2014 ha ricevuto un importante investimento da parte di WPP, sforna continue innovazioni di prodotto: per citare solo le più recenti, i Viewable Deals, ossia un sistema di pagamento solo per le impressioni visibili, il plug-in Headerbid Expert dedicato all'header bidding, e lo Streaming Data, uno strumento per misurare le campagne in real time. La società è particolarmente attiva anche sul fronte delle partnership: da quella con Ligatus per il Programmatic Native, a quella di qualche mese fa con una serie di società specializzate nelle inventory video come Teads e StickyAds per la creazione di un "outstream open video marketplace", alternativa ai walled garden di Google e Facebook.
Tra i primi posti del ranking troviamo anche Moat, specialista in analytics, misurazioni e viewability per piattaforme del calibro di Facebook, Twitter e Youtube. La società ha recentemente ha raccolto 50 milioni di dollari di investimenti e sta attualmente lavorando a un nuovo metodo di misurazione della pubblicità online, con l’obiettivo di farne una metrica standard per la compravendita di adv digitale.
Rispettivamente all'ottavo e al nono posto, due grossi nomi del content discovery: Taboola e Outbrain. La prima recentemente ha ricevuto un finanziamento tra i 20 e i 30 milioni di dollari dal colosso cinese Baidu, e ha da poco annunciato di aver raggiunto più di un miliardo di utenti unici mensili, un traguardo secondo soltanto ai numeri di Facebook. Cospicua iniezione di capitale anche per Outbrain, che con un nuovo fondo di 45 milioni di dollari spingerà l'innovazione di prodotto, sia supportando e migliorando prodotti esistenti sia attraverso acquisizioni esterne, e rafforzerà il business a livello globale.
Nella seconda decina di posizionamenti della classifica troviamo altri importanti nomi del panorama Programmatic: Quantcast, arrivata in Italia un anno fa con Ilaria Zampori come direttore generale; Integral Ad Science, fresca di apertura della sua prima sede italiana, alla cui guida è stata chiamata Elisa Lupo; e Teads, specialista del formato outstream video, che ha da poco nominato in Italia il suo nuovo managing director Dario Caiazzo e il suo sales director Massimo Di Gennaro.
Di seguito la classifica completa:
- AppNexus
- MediaMath
- OpenX
- The Trade Desk
- Moat
- Mediaocean
- Videology
- Taboola
- Outbrain
- IronSource
- Quantcast
- Integral Ad Science
- Teads
- Centro
- InMobi
- AdRoll
- Applift
- WideOrbit
- PageFair
- Sourcepoint
- Data Xu
- RadiumOne
- Sprinklr
- Kenshoo
- Turn
- Drawbridge
- Captify
- LiveIntent
- xAd
- Socialbakers
- Beeswax
- PubMatic
- Innovid
- Kargo
- Accordant Media
- Sharethrough
- Taykey