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27/09/2016
di Cosimo Vestito

Le 12 professioni del Programmatic

Non è vero che il crescente utilizzo degli algoritmi porta alla riduzione degli impieghi tradizionali del settore pubblicitario. Lo dimostra Tradelab, piattaforma di acquisto programmatico, che riassume in un’infografica i nuovi mestieri che hanno il vento a favore

Negli ultimi due anni il programmatic ha registrato una crescita folgorante che si prevede continuerà nei prossimi anni. Con un valore di mercato che è balzato da 50 a 234 milioni di euro tra il 2013 e il 2015, questo nuovo metodo d’acquisto sta portando le aziende ad evolvere e a dover modificare non solo le loro strategie marketing, ma anche i profili ricercati per le nuove assunzioni. Se è vero che in un primo momento il mercato è stato scosso dal timore che il crescente utilizzo degli algoritmi potesse portare alla riduzione degli impieghi tradizionali del settore pubblicitario, oggi l’industria ha cambiato completamente atteggiamento lasciandosi coinvolgere dall’entusiasmo condiviso per le potenzialità offerte dal programmatic. Il fatto che le macchine alleggeriscano la mole di lavoro dei dipendenti, infatti, consente agli stessi di avere più tempo disponibile per dedicarsi con maggiore attenzione alla strategia della campagna, al targeting ideale, all’analisi dei risultati, portando ad un livello molto più avanzato tutto il processo di comunicazione pubblicitaria.

Quali sono, quindi, i profili più ricercati in questo momento?

Per colmare la curiosità del settore sull’argomento, Tradelab, piattaforma di acquisto programmatico, riassume in un’infografica i nuovi mestieri che hanno il vento a favore: oltre ai più classici - come Head of Marketing e il Project Manager - troviamo professioni che sono nate insieme all’acquisto automatizzato come il Media Trader o il Data Intelligence Manager.

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