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23/02/2018
di Rosa Guerrieri

Le nuove sfide della pubblicità digitale? Trasparenza, brand safety e misurazioni

Lo conferma uno studio di IAS, che ha anche indagato il tema del valore economico degli spazi alla luce delle preoccupazioni del mercato

Trasparenza, brand safety, misurazioni accurate. Secondo una ricerca di Integral Ad Science (IAS), sono queste oggi le sfide principali per l'industry della pubblicità digitale. Stando ai risultati dello studio, che ha coinvolto 816 professionisti del digital, tra i principali ostacoli per la spesa pubblicitaria digitale ci sono le inventory fraudolente, citate dal 73,4% degli intervistati, e il posizionamento degli annunci in presenza di contenuti "sensibili", menzionato dal 64,9%. Un altro tema sul tavolo della industry è poi quello della standardizzazione delle misurazioni. La maggior parte dei professionisti coinvolti nello studio (il 74,5%) reputa che questa sia una questione necessaria da risolvere, anche se non si riesce ad ottenere un consenso generale su quale dovrebbe essere lo standard. Per il 48,9%, infatti, i parametri fissati dal Media Rating Council (MRC) sulla viewability non sono abbastanza stringenti. Integral Ad Science ha anche chiesto a brand, agenzie ed editori che valore economico attribuirebbero agli spazi pubblicitari, alla luce delle loro preoccupazioni sulla trasparenza. Gli editori hanno risposto che utilizzerebbero per lo più un modello a cost-per-thousand (CPM) semplice o a CPM viewable, cioè per impression realmente visibili. Tra i professionisti lato acquisto, invece, al di là della preferenza assoluta per il CPM, c'è una maggiore apertura a costi a performance come cost-per-click (CPC) o cost-per-action (CPA). Nonostante le nuove sfide, però, marketer ed editori sono convinti che le tecnologie programmatiche sono e saranno in futuro sempre più fondamentali, anche grazie a innovazioni come AI e Machine Learning.

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