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27/11/2015
di Caterina Varpi

In Italia gli Analytics crescono del 14%

Il mercato vale 790 milioni di euro. Nel 2015 crescono in particolare i Big Data Analytics. Sono i risultati della ricerca dell'Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence della School Management del Politecnico di Milano

Nel 2015 il mercato degli Analytics in Italia cresce del 14%, raggiungendo un valore complessivo di 790 milioni di euro, composto per l'84% da Business Intelligence e per il 16% da Big Data. La crescita della parte Big Data, seppure ancora marginale nei volumi, risulta tuttavia molto più robusta con un tasso annuo del +34%, mentre la Business Intelligence si ferma ad un +11%. Analizzando il mercato degli Analytics per settore si scopre come nel 29% dei casi sia diffuso nelle banche e nel 21% dall'industria, seguiti da telco e media (14%), da pubblica amministrazione e sanità (9%), altri servizi (8%), GDO (8%), utility (6%), assicurazioni (5%). Il tasso di crescita maggiore però riguarda assicurazioni, banche, telco e media con tassi di crescita tra il 15% ed il 25%, seguiti da utility, GDO, servizi. Sono i risultati della ricerca dell'Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence della School Management del Politecnico di Milano. La ricerca ha coinvolto attraverso una survey 91 cio, responsabili it e 160 c-level di altre funzioni di medie e grandi organizzazioni, e ha analizzato oltre 100 player dell’offerta tramite interviste dirette o fonti secondarie. Nel 2016 gli Analytics saranno la principale priorità di investimento (44%) per i cio italiani e  le competenze per la gestione dei Big data sono ritenute la sfida organizzative più rilevante per la trasformazione digitale delle imprese nell'anno in corso secondo il 22% dei cio. «Anche per il 2016 gli Analytics si confermano la principale priorità di investimento per i cio italiani e i dati del mercato, che stimiamo valga 790 milioni di euro, confermano una dinamica forte soprattutto per la componente Big Data, con un tasso di crescita del 34% - commenta Carlo Vercellis, responsabile scientifico dell’Osservatorio Big Data Analytics e Business Intelligence -. Le imprese e la pubblica amministrazione hanno ormai compreso come il patrimonio di dati permetta di estrarre preziosi suggerimenti per ottimizzare le decisioni future. Tuttavia, oggi è il momento di evolvere da preziose ‘insight’ basate sui dati ad una sistematica strategia ‘data-driven’ che permetta di acquisire vantaggio competitivo e di monetizzare servizi a valore aggiunto basati sull’analisi dei dati». Le iniziative di Business intelligence sono ampiamente diffuse tra le aziende italiane. In metà delle organizzazioni (48%) sono già utilizzate a regime per la maggior parte degli ambiti applicativi mentre nel 40% a regime in alcuni ambiti applicativi. Molto più rari i sistemi di Big Data. La funzione aziendale che utilizza maggiormente soluzioni di Analytics si conferma quella del marketing & vendite (77%), seguita da amministrazione, finanza e controllo (76%), sistemi informativi (60%), acquisti (55%), produzione (44%), supply chain (43%), risorse umane (31%), ricerca & sviluppo (20%). Per il 96% degli intervistati quello dei Big data è un trend rilevante da comprendere per poter far evolvere il modello di impresa o addirittura una rivoluzione che cambierà il modo di fare impresa. (Leggi l'articolo integrale su Engage.it)

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