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13/04/2016
di Alessandra La Rosa

Impression fraudolente: per i marketer è fondamentale identificarle prima del "bid"

I professionisti della pubblicità digitale lottano per ridurre i livelli di frodi già in fase pre-bid. Lo rivela uno studio globale di Equinix ed ExchangeWire

Quello delle frodi pubblicitarie è un problema particolarmente sentito dalla industry del marketing digitale, sia lato domanda che lato offerta, ed aziende ed editori sono costantemente alla ricerca di soluzioni per ridurne il rischio e creare un ecosistema digitale, e programmatic in particolare, più sicuro. Una recente ricerca di Equinix ed ExchangeWire ha esplorato i comportamenti del mercato nei confronti delle frodi nel programmatic advertising a livello globale. Secondo lo studio, i professionisti della pubblicità digitale lottano per ridurre i livelli di frodi già in fase pre-bid: il 60% degli intervistati, infatti, ha dichiarato che è molto importante individuare le frodi anche prima che le impression siano vendute. Una tendenza maggiormente sentita nell'area EMEA, dove la percentuale sale all'83%, e APAC (80%), un pò meno in USA (61%) e APAC (74%). Insomma, secondo il mercato, prevenire le frodi prima nel processo di bidding riduce le possibilità di comportamenti fraudolenti nelle fasi successive. La ricerca ha anche analizzato i benefici dell'adozione di data center neutrali (parte peraltro dell'offerta di Equinix): al primo posto c'è una maggiore efficienza del processo di media buying, votata dal 73% in EMEA, dal 69% in APAC e dal 62% in US, mentre nell'area LATAM la riduzione del livello di frodi è stata citata come il vantaggio principale. Due terzi dei rispondenti, inoltre, hanno specificato di essere favorevoli a spostare le loro applicazioni su un nuovo data center per una riduzione dell'11-30% del latency time, nel tentativo di ridurre le attività fraudolente.  

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