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25/05/2018
di Alessandra La Rosa

Havas Group punta sull'intelligenza artificiale con un nuovo hub

Intanto Twitter dedica ai piccoli editori un programma di educazione su come creare contenuti e monetizzarli. Questo ed altro oggi nella nostra rassegna

Havas Group apre un laboratorio di intelligenza artificiale e Twitter si prepara a lanciare un sito informativo dedicato ai piccoli editori. Questo ed altro oggi nella nostra rassegna.

Havas Group punta sull'intelligenza artificiale con un nuovo hub dedicato

Havas Group apre un centro di Intelligenza Artificiale a Montréal, focalizzato sul miglioramento della customer experience. L'hub impiegherà 60 professionisti nel campo dell'intelligenza artificiale, della data science, del customer experience design e della programmazione entro la fine del 2020. Includerà anche uno studio di realtà aumentata. L'obiettivo del progetto è quello di creare un laboratorio che unisca tecnologia, dati e creatività per sviluppare esperienze arricchite dall'intelligenza artificiale per i clienti del gruppo in Europa e Nord America. Leggi di più su The Drum.

Quali sono le informazioni personali di cui gli utenti sono più gelosi?

Grazie alla GDPR che entrerà in vigore il 25 maggio, gli utenti potranno avere più controllo dei loro dati. Ma quali sono le informazioni di cui le persone sono più gelose, quelle che più di tutte vorrebbero non fossero utilizzate dalle aziende? Una ricerca effettuata il mese scorso in Europa da Capgemini ha rivelato che si tratta delle informazioni di tipo "identificativo", come passaporto e insight biometrici: il 61% dei rispondenti vorrebbe che le aziende li cancellassero e non li utilizzassero più. Gli utenti si sono mostrati meno irremovibili, invece su dati come i contatti social, la cronologia dei luoghi visitati o le abitudini di spesa. Leggi di più su eMarketer.

Twitter pronta a lanciare un sito informativo per i piccoli editori su come creare contenuti e monetizzarli

Twitter conta di lanciare nelle prossime settimane un sito volto ad insegnare ai piccoli editori come produrre e monetizzare contenuti sulla piattaforma, inclusi video dal vivo e on-demand. Il social lavora già con un migliaio di grossi publisher attraverso un team di un centinaio di persone dedicato alle media partnership; il sito sarebbe stato pensato invece per supportare gli editori più piccoli, a cui la società non può riservare personale dedicato. Leggi di più su Digiday.

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