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12/06/2018
di Simone Freddi

In Francia, IAB e altre associazioni all'attacco di Google per il GDPR

In una lettera comune, le principali associazioni transalpine della pubblicità e del media attaccano Mountain view per l'attuazione "improvvisa e non coordinata" del Regolamento e alzano la voce contro la posizione dominante della società nell'adv digitale

In Francia, le maggiori associazioni del media e della pubblicità su Internet (inclusa la sede locale di IAB) hanno deciso di coalizzarsi e alzare insieme la voce contro Google e le sue politiche sul GDPR, ossia il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati, che hanno creato oggettive difficoltà all’industria della comunicazione digitale in tutto il continente. In una lettera comune indirizzata venerdì a Google, IAB France, l’unione degli inserzionisti (UDA), gli editori di contenuti e servizi digitali (GESTE), il sindacato delle concessionarie digitali (SRI) e l’unione dei centri media (UDECAM), puntano il dito contro l'attuazione "improvvisa e non coordinata" da parte di Mountain View del GDPR, entrato in vigore il 25 maggio di quest'anno. Le Associazioni francesi scrivono a chiare lettere che i criteri adottati da Google riguardo i criteri di erogazione delle campagne attraverso la propria piattaforma di acquisto DBM (ne parliamo qui) ha “un impatto notevole sui ricavi e i costi di una larga parte degli attori, a tutti i livelli della catena del valore pubblicitario”. Anche se gli operatori pubblicitari hanno problemi di varia natura con il modo in cui Google sta gestendo la policy con il GDPR, il cuore della questione è sempre l'adozione da parte di Google del Consent and Transparency Framework di IAB. Mountain View ha detto di aver intenzione di adottare il quadro IAB, ma probabilmente non lo farà fino almeno ad agosto. Se, prende atto la lettera aperta, a partire dal 26 maggio Google "ha chiaramente dichiarato che troverà soluzioni per eliminare gli effetti collaterali delle sue decisioni entro la fine dell'estate", allo stesso tempo i suoi autori affermano di "non poter attendere diversi mesi per la risoluzione di  questa situazione", chiedendo quindi l'accelerazione del calendario per "ristabilire il più presto possibile un'interoperabilità degli strumenti e il funzionamento continuativo del mercato". Le associazioni chiedono anche la creazione di un "processo permanente di consultazione" tra Google e gli altri organismi del mercato al fine di "condividere le decisioni future che avrebbero impatto sull’insieme dei vostri partner". La lettera coglie l'occasione anche per sottolineare la posizione dominante di Google nel mercato della pubblicità online, con tutto quello che ciò comporta. Citando la presenza di Google con i suoi prodotti in tutta la filiera dell'ad tech, nonché le ampie quote di mercato ad ogni livello della industry pubblicitaria, IAB France e le altre associazioni trasalpine sottolineano che le decisioni di Google hanno “delle conseguenze significative dal punto di vista economico e strategico per l’insieme del settore”. Dunque una posizione dominante che “conferisce dei vantaggi ma anche delle responsabilità” rispetto al mercato. Su questo tema, le associazioni francesi di settore hanno anche sollecitato incontri con l'autorità garante della concorrenza e il Segretario di stato per gli affari digitali, Mounir Macedo, per "condividere le conseguenze di tale dipendenza tecnologica" da Google da parte del mercato pubblicitario. "La grande domanda di oggi - mette in guardia Jean-Luc Charles, direttore generale dell’UDA - è se vi è l'opportunità per gli inserzionisti e media di operare al di fuori dell'ecosistema di Google”. Martedì a Parigi avverrà un incontro tra le parti e Google, la quale da parte sua ha già risposto alla lettera sottolineando come abbia fatto “ogni sforzo” per rispettare i suoi obblighi rispetto al GDPR, collaborando nell'ultimo anno con "più di 10.000 editori, inserzionisti, agenzie e associazioni” in quasi 60 Paesi, e ribadendo la propria volontà di “ impegnarsi a continuare questa dialettica”.

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