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20/06/2017
di Alessandra La Rosa

Frodi, un fenomeno diffuso lungo tutto il funnel di marketing?

Quello della pubblicità non valida è un problema che investe diversi livelli del percorso di comunicazione, dalle impression ai click alle conversioni. Lo rivela Pixalate in un suo nuovo report

I click fraudolenti su mobile video sono aumentati di circa 3 volte nei primi 4 mesi del 2017. Lo rivela l'analisi "Q1 2017 Ad Fraud Benchmarks Report" di Pixalate, secondo cui i click fraudolenti da pubblicità in Programmatic su connected tv e over-the-top tv sono aumentati del 161%, e del 70% in caso di click fasulli sugli stessi media in ambiente in-app. In una suddivisione per dispositivi, lo studio ha evidenziato che i click fraudolenti su tablet sono aumentati del 111% tra aprile e gennaio, mentre quelli su smartphone hanno visto un incremento del 102%, e quelli da desktop del 21%. A livello video (tablet e smartphone), le frodi sono triplicate, con un +181% su solo tablet (un mezzo in cui comunque in termini assoluti il fenomeno frodi è meno presente che su altri dispositivi: 13% delle impression), mentre le frodi su display via tablet hanno visto un +50% nei quattro mesi. Secondo lo studio, il 36% delle inventory disponibili all'acquisto in programmatic su smartphone, il 31% di quelle desktop, il 13% di quelle tablet e il 51% di quelle su connected tv e ott nel quadrimestre era fraudolento. Nonostante gli sforzi delle società specializzate nell'individuazione e la prevenzione delle frodi, dunque, quello delle frodi rimane un problema. Secondo Pixalate, la questione è legata al fatto che i tentativi di porre un freno al fenomeno sono per lo più focalizzati a livello di impression, quando invece le frodi investono anche altri "punti" del funnel di marketing. «Le attività fraudolente nel trading programmatico vanno ben oltre il traffico non valido e le impression fraudolente. Abbiamo trovato che gli inserzionisti capiscono che esistono altri tipi di frodi nel programmatic, inclusi i click fraudolenti, ma hanno difficoltà a determinare con precisione l'esatto impatto che questi hanno sulle loro campagne in programmatic», ha commentato Jalal Nasir, CEO of Pixalate, in un'intervista a Mediapost. «Le frodi pubblicitarie sono più diffuse e radicate nel funnel di quanto noi immaginiamo, e abbiamo bisogno di interventi specifici su tre diversi livelli, dalle impression ai click alle conversioni», ha aggiunto il manager.

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