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01/06/2017
di Alessandra La Rosa

Fake news, quanto influenzano gli acquisti in Programmatic?

Secondo una ricerca di BrightRoll, il 96% degli inserzionisti ha dimostrato preoccupazione sul tema, e il 31% ha dichiarato che ridurrà la spesa sulle SSP con editori associati a notizie false

Quello delle fake news è un tema di grande attualità nel mercato digitale. Ma quanto questo fenomeno davvero influenza i processi decisionali degli inserzionisti? Il che equivale a dire: che effetto ha a livello pubblicitario? BrightRoll, la DSP di Yahoo, ha indagato la questione, scoprendo che quello delle fake news è un tema scottante, soprattutto in ambito programmatico. Tra i 400 professionisti del mondo ad tech intervistati, ben il 96% degli inserzionisti ha dimostrato preoccupazione sulle fake news, e il 31% dei decision-maker coinvolti ha dichiarato che ridurrà la spesa su quelle piattaforme programmatiche le cui inventory includono brand associati a notizie false. Il 43% non modificherà i propri investimenti, ma chiederà che gli editori di fake news siano messi in blacklist; il 16% dirà che gestirà la questione caso per caso; e l'11% non farà nulla. Gli inserzionisti chiedono anche un ruolo attivo dei propri partner tecnologici: il 55% dice infatti che insisterà coi propri vendor per un controllo sulle fake news. Altri opteranno per un targeting sui siti più granulare (il 41%) o per delle whitelist (il 35%). Il 27% passerà invece dal mercato aperto a forme di acquisti privati. Solo l'8% non conta di prendere alcuna iniziativa. Di seguito, un'infografica riassuntiva della ricerca.

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