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30/11/2016
di Alessandra La Rosa

Dugout, il nuovo social sul calcio, all'attacco anche sul mercato pubblicitario

La piattaforma permette ai tifosi di restare connessi 24 ore su 24 con le loro squadre preferite, con contenuti in esclusiva rispetto agli altri social media. Ecco come funziona il suo modello pubblicitario, focalizzato sul Programmatic

I principali club di calcio a livello mondiale insieme in una nuova piattaforma digitale che lancia la sfida ai grandi social network puntando a un pubblico fedele, appassionato e pubblicitariamente molto interessante, quello dei tifosi. Nasce Dugout.com, una piattaforma che permette ai tifosi di restare connessi 24 ore su 24 con le loro squadre preferite. L'idea nasce da un gruppo di club, tra cui Arsenal, Chelsea e Bayern Monaco, a cui via via si sono aggiunte altre squadre, 27 in tutto, tra cui le italiane Roma, Milan e Juventus, e oltre 150 giocatori inclusi Gareth Bale, Alexis Sanchez, Edinson Cavani, Joe Hart e Neymar. Il progetto porta i tifosi dietro le quinte del loro sport preferito ("dugout" è traducibile in italiano come "panchina"), creando un posto unico dove i fan possono trovare tutte le informazioni aggiornate sulle loro squadre e i loro giocatori preferiti "lontano dal rumore della moltitudine di social media e siti di notizie", come ha dichiarato la società. «Il gioco oggi è davvero globale e i tifosi non vogliono solo guardare le partite, vogliono seguire i loro club e i giocatori in giro per il mondo, anche fuori dal campo - ha spiegato Elliott Richardson, co-fondatore e presidente di Dugout -. E questo è ciò che Dugout offre: un accesso senza rivali al dietro le quinte dei club e alla vita quotidiana dei giocatori». La piattaforma, che al momento del lancio è disponibile in otto lingue, offre contenuti esclusivi, tra cui video e interviste, 24 ore prima che vengano diffusi su tutti gli altri social network: una bella sfida a Facebook & Co. Gli utenti potranno scegliere la propria combinazione di club, giocatori e influencer del mondo calcistico (tra cui Pele) che intendono seguire, per avere accesso ai contenuti relativi e poter interagire con essi.

Dugout: un modello pubblicitario focalizzato sul Programmatic

Dugout è gratuito, e il suo modello di business si basa interamente sulla pubblicità. La società ha chiamato Kate Burns, ex Google, AOL e Buzzfeed, a dirigere la parte commerciale del progetto, in qualità di executive vice-president. «Dugout offre agli inserzionisti un approccio alla pubblicità all'avanguardia - ha rivelato Burns - con il Programmatic al centro del nostro modello». Tra le aziende partner del progetto ci sono già grandi spender come Coca-Cola e Allianz. Il 50% delle revenue provenienti dalla pubblicità andrà alla piattaforma, mentre la rimanente metà sarà condivisa con club e giocatori. La piattaforma, ha aggiunto Burns: «E' stata disegnata per attirare i millennial di tutto il mondo. Sappiamo che si tratta di un pubblico difficile da raggiungere da parte delle aziende». Ma non si tratta solo di un pubblico genericamente giovane: gli utenti della piattaforma sono infatti appassionati di calcio, già un segmento ben definito per i brand, ulteriormente targettizzabile attraverso i dati rilasciati al momento dell'iscrizione. Secondo quanto riportato da Sky News, Dugout stima di superare i 75 milioni di dollari di fatturato nel suo secondo anno di operatività. Un obiettivo molto ambizioso. Vedremo se riuscirà a battere i grandi colossi social come Facebook e Twitter, che ultimamente hanno investito parecchio per diventare i luoghi su cui si segue lo sport e si crea conversazione intorno ad esso.

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